Ho già parlato dell’importanza del titolo, ricordi? Ho detto che deve essere giocoso e attraente, ma ho detto anche che – in caso di salute – il titolo va maneggiato con cura. Adesso ti chiedo di rileggere il titolo di questo post. Noti qualcosa di particolare? Fossi in te, farei attenzione alle ultime due parole: accessori e pericolosi.
Sappiamo bene che gli aggettivi e gli avverbi sono degli accessori, nel senso di complementi aggiuntivi che determinano ed esplicitano le caratteristiche di un sostantivo e l’azione svolta da un verbo. In questo caso, pericolosi è un aggettivo che conferisce al termine accessori una connotazione negativa.
Bene. Immaginiamo questa situazione all’interno di un contenuto dedicato alla salute:
- Cura risolutiva;
- Terapia sorprendente;
- Soluzione terapeutica definitiva;
- Risultati immediatamente visibili;
- Metodologia totalmente indolore;
- Presidi medici assolutamente affidabili.
Sono solo alcuni esempi per dimostrare come il tranello di aggettivi e avverbi sia sempre in agguato. A ben vedere sono espressioni conosciute, e le frasi fatte sono difficili da evitare, su questo non ci piove. ; )
Il web writer, però, ha il dovere di aggirare il rischio e adottare un linguaggio adatto al caso e lontano da fraintendimenti, false illusioni e facili scoramenti. Un esercizio per me utile è l’immedesimazione durante l’ultima lettura di bozza prima della pubblicazione.
Parto dal presupposto che chi arriva sul blog per leggere un articolo lo fa perché ha quel preciso disturbo a cui vuole trovare una soluzione. Se quella persona fossi io e leggessi le frasi riportate in elenco, di certo gioirei al pensiero che esiste una cura risolutiva a cui si giunge con una terapia sorprendente e totalmente indolore che assicura risultati definitivi, e immediatamente visibili, grazie all’uso di presidi medici assolutamente affidabili.
Che figata!, penserei, adesso prenoto tutto e tra qualche settimana sarò una persona sana. A questo punto scatta l’alert della responsabilità del web writer: è giusto illudere l’utente che soffre? È corretto millantare strumentazioni avveniristiche e garanzie di cura? La risposta vien da sé: no, non è giusto. E non è corretto neanche fare il contrario, cioè scoraggiare e limitare la grinta di chi ce la mette tutta per guarire e farlo al meglio. Ciò che è corretto fare è essere obiettivi.
Informare con un linguaggio sobrio sull’efficacia della terapia sottolineando la reale competenza e professionalità del personale medico e gli sviluppi concreti della ricerca.
Tutto questo è così scontato da essere banale. Eh, lo so, eppure scrivere così, azzerando aggettivi e avverbi pericolosi, non è un gioco semplice. È il nostro mestiere.