Dopo oltre 4 anni di stop finalmente torno a scrivere di salute. Lo faccio con questo post, il primo – e probabilmente non l’unico – con un taglio personale. Penso sia doveroso per spiegare i motivi dell’assenza e le ragioni della ripresa.
Categoria: Scrivere per il web
La ricerca vocale è poco usata per la salute: perché?
Nel 2016, l’85% degli italiani ha cercato online risposte a domande inerenti la propria salute (1); nel 2017 l’86,9% degli italiani ha usato il cellulare per navigare (2) e, nello stesso anno, il 20% delle ricerche da mobile su Google sono state fatte con la voce (3). Tutte percentuali in costante crescita che sembrerebbero supporre un effetto comune: l’aumento del numero di persone che usano la vocal search per avere informazioni di carattere medico e rispondere a esigenze di salute. E invece no.
Andiamo a concepire. Perché la comunicazione del Fertility day è un flop
Sin dall’inizio del suo mandato per il Governo Renzi, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha messo in chiaro il tema che le sta a cuore: il calo demografico. Da qui l’obiettivo di attuare un piano nazionale per educare alla prevenzione della fertilità e incentivare nuove nascite. Il risultato è la campagna di comunicazione per il Fertility day del 22 settembre 2016 che, a giudicare dagli articoli dedicati al tema e dalle conversazioni sui social network ha centrato un solo obiettivo: tutti ne parlano, malissimo. Perché?
Persone, non mostri. Perché gli obesi protestano per la diagnosi di obesità mostruosa
Può una diagnosi medica essere tanto offensiva da indignare i pazienti? Sì, se l’espressione scientifica in questione è “obesità mostruosa”.
“Il paziente non è un dente”. Anche se si chiama Corona
Ci sono spot e jingle che fanno la storia della pubblicità perché trasmettono il valore di un prodotto o di un servizio in modo diretto, inequivocabile e veritiero, spesso anche grazie a un testimonial autorevole. Se ciò è vero, mi chiedo perché il video promozionale dello Studio odontoiatrico Cannizzo di Milano con protagonista Fabrizio Corona abbia riscosso tanto successo da aver avuto oltre 222mila visualizzazioni in una settimana, dato da aggiornare già ora che ne sto scrivendo. La seconda domanda sorge spontanea: perché uno studio di odontoiatri affermati ha barattato la propria professionalità per avere facile successo mediatico e, forse, nient’altro?
Perché consiglio il Manuale di redazione medico-scientifica
Nella mia lista degli strumenti utili per scrivere di salute ho fatto posto al Manuale di redazione medico-scientifica – Abstract, presentazioni e poster, edito da Editrice bibliografica e che adesso è lì, tra il dizionario analogico e le brochure informative prese in farmacia e negli studi medici. Il contenuto è fedele al titolo: questo libro è un vero e proprio manuale che offre indicazioni pratiche ed esempi concreti per affrontare con maggiore sicurezza i dubbi e le difficoltà che può incontrare chi si occupa di divulgazione medico-scientifica.
Concettuale, didascalica oppure obiettiva. Quale immagine scelgo?
Da quando tutti hanno capito che le immagini arricchiscono i contenuti e attirano l’attenzione dei lettori, pare che anche post e articoli di salute e benessere sul web siano validi solo se hanno una fotografia. Il ragionamento più o meno fila. Peccato che ogni ricerca sia un piccolo trauma e la scelta molto delicata.
Codice etico dei medical blogger
Con lo pseudonimo di Rob, nel 2007 un medical blogger ha stilato i cinque punti di un codice etico dei blogger che scrivono di sanità. Lo scopo del codice è creare delle linee guida sul comportamento dei blogger che devono mostrare la propria identità. Solo così è possibile tutelare il lettore e indirizzarlo alla lettura con un approccio di totale fiducia o estrema cautela.
Cacciatore di opuscoli: la deformazione professionale di chi scrive di salute
Essere un web writer che scrive di salute è difficile, se fosse semplice questo blog non esisterebbe. Dopo le difficoltà iniziali ho capito che si possono imboccare due strade: seguire sul web i professionisti da cui imparare, e allenarsi a fare proprio lo stile con cui le grandi strutture ospedaliere, gli studi medici e le farmacie parlano alle persone. La prima strada l’ho già raccontata, oggi tocca alla seconda.
Salute, Google, SEO. Difficile rapporto a tre
Chi scrive di salute deve saper parlare alle persone, né più né meno di quanto debbano fare i creatori di contenuti di qualsiasi settore. Per chi scrive di salute sul web, però, ogni articolo è una sfida: riuscire a coniugare il tema medico con le regole di Google.