Esiste un sinonimo di malattia?

No, non esiste un sinonimo di malattia. Anzi, in maniera più perentoria, potremmo dire che non esistono sinonimi ma solo parole tangenti che, cioè, si sfiorano nel significato per poi proseguire la loro strada cariche di accezioni, di sfumature semantiche che differenziano le une dalle altre. Esiste, semmai, la parola “giusta”, quella la cui scelta risulta essere la più opportuna per uno specifico contesto. 1

Allora, stando così le cose, con quali parole possiamo esprimere il concetto di malattia? Di cosa parliamo, esattamente, quando parliamo di malattia?

Nella sezione 4 del suo Manuale di terminologia medica, Tiziano Cornegliani dedica un sottocapitolo2 ai termini che usiamo per parlare di malattia: morbo, patologia, sindrome, disturbo, affezione. Anche se sono tutte riconducibili a una condizione di malessere obiettivo, nessuna delle parole elencate è un sinonimo di malattia che Cornegliani definisce così:

La malattia è uno stato patologico causato dall’alterazione della funzione di uno o più organi, apparati o tessuti, di solito a carattere transitorio e reversibile. Si verifica quando fattori diversi, estrinseci o intrinseci, alterano le normali condizioni dell’individuo (in termini biologici, potremmo dire quando viene meno l’equilibrio omeostatico). La malattia, inoltre, è caratterizzata da manifestazioni di riscontro oggettivo e obiettivo che ne costituiscono la sintomatologia.

Disease, illness, sickness: qual è la differenza?

La condizione di malattia implica uno sguardo interno – quello di chi la vive  – e uno o più sguardi esterni – di chi sostiene la persona malata (caregiver), di chi la cura (medico), del contesto culturale (la società). Queste sfumature di senso sono ben rappresentate dall’inglese contemporaneo con cui ci si può riferire alla malattia attraverso tre termini che veicolano altrettanti punti di vista: disease, illness, sickness.

  • disease è la malattia oggettiva, intesa come un’alterazione della funzione di uno o più organi, apparati o tessuti, accertata con un esame obiettivo. Esempio: “L’esame strumentale accerta la presenza di una maculopatia”;
  • illness è la percezione soggettiva, dunque unica e irripetibile, vissuta dalla persona che convive con la malattia. Esempio: “Da un po’ di tempo vedo immagini distorte, fatico a leggere. Proprio adesso che avrei più tempo per dedicarmi alla lettura!”;
  • sickness è il riconoscimento sociale di una malattia, cioè il modo in cui la società percepisce e si relaziona nei confronti di una determinata patologia. Esempio: “La presenza di maculopatia dà diritto a un assegno di invalidità”.

Ciascuna delle tre parole presuppone un punto di vista imperante che guida la narrazione della malattia, rispettivamente di chi cura, del paziente e della società.

Una malattia, tante narrazioni

La voce narrante determina la scelta del linguaggio e del significato attribuito a un sintomo. Laddove la persona curante riconduce i sintomi alla manifestazione tipica di una patologia e si esprime con termini tecnici condivisi dalla comunità scientifica ma spesso ostici per tutte le altre persone, chi convive con la malattia riconduce ogni sintomo a un significato che può essere altro rispetto a quanto riferito dal medico, perché attribuisce uno specifico valore semantico a un determinato disagio che si intreccia con la storia della propria vita e la influenza.

Così, della medesima condizione di salute – o di malattia – è possibile avere molteplici narrazioni, come voci distinte di un racconto corale.

Disease, illness e sickness sono rami diversi, eppure connessi, derivanti da una sola radice: la malattia che irrompe nella vita di una persona. Contemplare e analizzare la presenza di più piani narrativi nel racconto di una condizione di perdita della salute è il presupposto della metodologia alla base della NBM – Narrative Based Medicine. 3

Giunti a questo punto, la domanda è: qual è, tra tutti, il termine più appropriato per parlare di malattia? Tutti. Basta avere ben chiaro di chi è il punto di vista, la voce narrante.

 

1 Doriano Zurlo, Con le parole si fanno i miracoli. Note sulla scrittura pubblicitaria e sul linguaggio. Capitolo 5 Mancanze, pagg.83-94, in particolare pagg. 83-84, Città di Castello (PG), Franco Cesati editore, 2023.

2 Tiziano Cornegliani, Manuale di terminologia medica. Come scrivere testi di medicina. Torino, Libreriauniversitaria.it Edizioni, 2024, pagg. 54.55.

3 Per approfondire: https://www.docenti.unina.it/webdocenti-be/allegati/materiale-didattico/318846; https://www.medicinanarrativa.eu/philomena-tra-sickness-illness-disease

Lascia un commento