Quando è nato questo blog ho pensato che la medicina narrativa vi avrebbe occupato un posto importante per capire come si riesce a superare la malattia anche grazie al web. Avrei voluto aspettare ancora un po’ per parlarne, ma La vita è ora! e Beatrice non può aspettare.
Bea, come tutti la conoscono, è una giovane (e bravissima) copywriter che a 30 ha scoperto di avere un cancro e ha reagito con forza straordinaria: ha creato il blog Un ospite inatteso, ha fondato la community La vita è ora! e ha vinto il cancro.
Ogni post di Bea è un pezzetto della sua storia sul rapporto di intima ostilità con il cancro, l’ospite sgradito. Insieme a lei, anche se indirettamente, abbiamo vissuto il dolore della scoperta, la rabbia per un’ingiustizia senza colpevole, la difficoltà di trovare informazioni chiare, l’odissea da un ospedale all’altro d’Italia, l’ansia delle attese e la gioia per i progressi. Chi convive o ha convissuto con il cancro, invece, con il blog di Beatrice ha riletto una storia conosciuta e si è sentito capito, sollevato, grato, indignato e libero di raccontare la propria esperienza di malato di cancro. Ha scacciato la solitudine della malattia.
La parola è terapeutica.
Se questa affermazione è scontata, forse lo è un po’ meno sapere che dal blog Un ospite inatteso nascerà una community ricca di testimonianze, racconti, informazioni utili, interviste ai medici e indicazioni pratiche per affrontare il tumore con le armi giuste. E in futuro diventerà una onlus per sostenere in tutti i modi possibili le persone colpite da un cancro.
Questo cocktail di ottimismo e condivisione si chiama La vita è ora! Beatrice l’ha urlato con tutta la sua grinta, ci ha messo tutta la sua agguerrita volontà e il crowdfunding ha reso reale il suo obiettivo: non permettere che mai nessuno si senta solo nella malattia.
La storia di Bea non è isolata, lei non è l’unica ad aver scelto la medicina narrativa per guardare in faccia il nemico prima di annientarlo, però la sua è una testimonianza particolarmente forte di quanto il web faccia bene, se fatto bene.
Da copywriter affermata, lei ha usato tutte le sue competenze professionali per tirare fuori il meglio da blog, social e community. Soprattutto, Bea ha avuto un’infinita fiducia nelle persone: senza di loro La vita è ora! non esisterebbe. Invece il web ha dimostrato di saper essere buono, tanto buono da fare rete contro l’ospito inatteso.
La raccolta fondi per La vita è ora! è terminata, ma resta in rete per seguire lo sviluppo del progetto.