Maternità e salute mentale: letture per accettare tutte le emozioni

È difficile che qualcuno racconti con sincerità il senso di solitudine e la fatica fisica e psicologica di essere genitore, in particolar modo madre. La narrazione della maternità è edulcorata da luoghi comuni che vogliono le mamme forti e possibilmente multitasking. La realtà è tutt’altra.

Si fatica ad accettare il binomio maternità-salute mentale eppure, se la depressione post-partum è un evento ormai acclarato, il malessere psicologico vissuto durante la gravidanza e fino circa al primo anno di vita del bambino (periodo perinatale) è oggetto di sempre più numerose ricerche scientifiche.

Se fare la mamma a tempo pieno può essere una condizione psicologicamente spiazzante anche per chi, come me, ha la grande fortuna di avere un compagno interscambiabile tanto nella gestione famigliare quanto nell’accudimento dei figli, vivere una gravidanza nel pieno della pandemia Covid-19 può aver amplificato le fisiologiche preoccupazioni e stress e aver dato il via a un profondo cambiamento di prospettive su più fronti. È ciò che ho vissuto durante la seconda gestazione.

Maternità e salute mentale

Maternità e salute mentale

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Forum di medicina narrativa: il punto sulla prima edizione italiana

Il 28 settembre 2022 si è svolta la prima edizione italiana del Forum di medicina narrativa. Un evento online che ha visto la partecipazione attiva del board scientifico della SIMeN – Società Italiana Medicina Narrativa, di numerosi relatori afferenti a diverse aree professionali della sanità e di un pubblico di addetti ai lavori, e non solo, che è intervenuto attraverso domande e spunti di riflessione. In totale circa 300 persone riunite per discutere con coinvolgimento e passione di potenzialità, prospettive, valori e rischi della medicina narrativa. Ecco com’è andata.

SIMeN e i partecipanti al primo forum italiano di medicina narrativa.

SIMeN e alcuni partecipanti al primo forum italiano di medicina narrativa.

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Torno a scrivere di salute

Dopo oltre 4 anni di stop finalmente torno a scrivere di salute. Lo faccio con questo post, il primo – e probabilmente non l’unico – con un taglio personale. Penso sia doveroso per spiegare i motivi dell’assenza e le ragioni della ripresa.

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La ricerca vocale è poco usata per la salute: perché?

Nel 2016, l’85% degli italiani ha cercato online risposte a domande inerenti la propria salute (1); nel 2017 l’86,9% degli italiani ha usato il cellulare per navigare (2) e, nello stesso anno, il 20% delle ricerche da mobile su Google sono state fatte con la voce (3). Tutte percentuali in costante crescita che sembrerebbero supporre un effetto comune: l’aumento del numero di persone che usano la vocal search per avere informazioni di carattere medico e rispondere a esigenze di salute. E invece no.

Ok Google

Ok Google vocal search – ph www.xda-developers.com

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Intelligenza Artificiale in salute: un Manifesto per la sanità intelligente

Conosco poco l’Intelligenza Artificiale o Artificial Intelligence (AI) e, proprio per questo, ne sono affascinata e un po’ spaventata. La mia prima domanda ricorrente a riguardo è forse quella di tanti: ma davvero le macchine imiteranno e sostituiranno il cervello umano? Probabilmente, più che una prospettiva è già una realtà. Quel che è certo è che l’AI è più di un robot pensante ed è un tema molto discusso perché è destinata a essere sempre più presente nelle nostre vite.

Non a caso, l’Intelligenza Artificiale è stata al centro del Convegno “L’innovazione al servizio della salute. Verso un manifesto per una sanità “intelligente”, svoltosi lo scorso 23 ottobre e organizzato da I-Com, Istituto per la Competitività, in collaborazione con Cattaneo Zanetto & Co.

A partire da questo punto, mi sono fatta altre domande: come si applica l’AI nella sanità, come agisce in concreto l’Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana e come influenza la nostra salute? Le domande sarebbero ancora tante, ma ora ho un quadro più chiaro – e non esaustivo – che riporto in questo articolo.

Intelligenza Artificiale in salute

Intelligenza Artificiale in salute – www.pixabay.com

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Intervista a una paziente oncologica

Quando è nato questo blog, ormai poco più di tre anni fa, avevo ben chiaro a chi parlare, come arrivarci e quanto scrivere. In realtà, le cose sono andate diversamente: finora ho pubblicato molti meno post di quanto pensassi e ho incuriosito lettori diversi da quelli che avevo immaginato. Ma le parole scritte e le persone incontrate sono più ricche e interessanti di quanto potessi prevedere. È il bello degli imprevisti: danno modo di cogliere nuove opportunità.
Questo blog, per esempio, mi offre la possibilità di ospitare una cara amica che ha trasformato la sua diagnosi di tumore al seno in un’occasione per riscoprire la propria forza e le risorse della rete. Io la chiamo Mella la Guerriera.

Mella Sciancalepore

Mella Sciancalepore

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Campagne di prevenzione: a chi servono davvero?

È chiaro a tutti da anni: a settembre iniziano i mesi della prevenzione. Dopo le ultime raccomandazioni per affrontare l’afa e i disturbi annessi, con il caldo estivo sembra sospendersi la sorveglianza sulla propria salute per poi riprendere a settembre. Si comincia con la visita dermatologica post tintarella e si prosegue con il mese della prevenzione odontoiatrica, il mese rosa contro il tumore al seno e tante giornate dedicate a una singola malattia. Ben vengano! La domanda è: le campagne di prevenzione sono efficaci? La ricerca medico scientifica, i pazienti, i non pazienti, chi aiutano davvero? Non ho risposte nette ma considerazioni che raggruppo in due categorie: punti di forza e criticità.

Diffusione delle campagne di prevenzione

Diffusione delle campagne di prevenzione – Gratisography.com

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Andiamo a concepire. Perché la comunicazione del Fertility day è un flop

Sin dall’inizio del suo mandato per il Governo Renzi, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha messo in chiaro il tema che le sta a cuore: il calo demografico. Da qui l’obiettivo di attuare un piano nazionale per educare alla prevenzione della fertilità e incentivare nuove nascite. Il risultato è la campagna di comunicazione per il Fertility day del 22 settembre 2016 che, a giudicare dagli articoli dedicati al tema e dalle conversazioni sui social network ha centrato un solo obiettivo: tutti ne parlano, malissimo. Perché?

Fertility day

Fertility day

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Persone, non mostri. Perché gli obesi protestano per la diagnosi di obesità mostruosa

Può una diagnosi medica essere tanto offensiva da indignare i pazienti? Sì, se l’espressione scientifica in questione è “obesità mostruosa”.

Obesità mostruosa

Obesità mostruosa, ma non è il caso della Ballerina alla sbarra di Fernando Botero – Flickr.com

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Pazienti si nasce o si diventa. Quali competenze digitali per comunicare col medico

Ci sono malattie che si manifestano alla nascita e altre che arrivano nel corso della vita. Che si nasca o si diventi, essere un paziente costringe a conoscere la propria malattia e a imparare come relazionarsi al medico.

eHealth: comunicazione medico-paziente

eHealth: comunicazione medico-paziente – andreasilenzi.net

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