Sono passati esattamente tre mesi dall’ultimo post, una pausa tanto lunga da poter considerare questo un blog malaticcio: un bel paradosso, no? Invece la mia è solo calma apparente, perché ho in mente un sacco di argomenti e storie da condividere, devo solo fare un po’ di ordine e ripartire con la costanza che ho tenuto fino a tre mesi fa. Ricomincio oggi con un post diverso dal solito ma per me utile a introdurre un tema importante: pazienti, medici e web.
Come sono andate le vostre ferie? Le mie piuttosto bene, ho anche visto l’oceano per la prima volta, e considerate l’otite, la febbre e un po’ di gastrite, direi che ho trascorso delle vacanze (quasi) salutari. Per sapere se fossi la sola ad essere in casa invece che in spiaggia, in quei giorni ho sbirciato tra le bacheche e i tweet degli amici ma niente: solo mare, sorrisi e tanta salute. In effetti anche Google trends dice che febbre in estate e febbre estiva non sono state ricerche frequenti, al contrario di otite che pare sia andata forte anche questa estate. Se avessi condiviso un post con toni amareggiati per la mia vacanza con la febbre, probabilmente avrei ricevuto commenti di incoraggiamento da chi stava bene e commenti di solidarietà da chi, come me, stava male ma non voleva dirlo.
Cosa c’entra questo con scrivere di salute? C’entra, c’entra, perché è un esempio pratico e reale di ciò che oggi, grazie al web, fa una persona malata.
Una persona malata consulta i siti, condivide sui social network e soprattutto lo fa per trovare risposte e non sentirsi sola.
Si tratta di una realtà dalle mille sfaccettature e che ha rivoluzionato il rapporto medico-paziente creando nuove possibilità e forme di cura, e introducendo nel mondo medico strumenti finora impensabili.
Il prossimo post parlerà di questo, di come noi tutti, i pazienti, ci incontriamo in rete per raccontarci, incontrarci e trovare una soluzione ai nostri problemi di salute. Dite un po’: lo avete fatto anche voi, vero?