Esiste un sinonimo di malattia?

No, non esiste un sinonimo di malattia. Anzi, in maniera più perentoria, potremmo dire che non esistono sinonimi ma solo parole tangenti che, cioè, si sfiorano nel significato per poi proseguire la loro strada cariche di accezioni, di sfumature semantiche che differenziano le une dalle altre. Esiste, semmai, la parola “giusta”, quella la cui scelta risulta essere la più opportuna per uno specifico contesto. 1

Allora, stando così le cose, con quali parole possiamo esprimere il concetto di malattia? Di cosa parliamo, esattamente, quando parliamo di malattia?

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La medicalizzazione del linguaggio, un fenomeno crescente

Le parole creano mondi, si dice, e così è.

Pensiamo al cosiddetto medicalese: il linguaggio specialistico usato dai medici compreso appieno solo da altri medici e, per questo, fautore di un immaginario che, per secoli, ha collocato i professionisti medico-sanitari tra gli specialisti più rispettati e autorevoli.

Un tempo, andare dal dottore era l’unica occasione per sentire termini medico-scientifici altrimenti assenti in altri contesti quotidiani.

Oggi la tendenza sembra aver subito un’inversione. Le parole del medicalese sono uscite dagli studi medici per farsi strada tra i profani fino a diventare comuni e (abbastanza) comprensibili a tutti (o quasi). Non più relegate alla diagnosi e alla terapia, i vocaboli della cura specialistica sono diventati alla portata di tutti, pronti per essere usati in contesti e da persone così lontani dal mondo medico da subire spesso uno slittamento semantico.

Medicalizzazione della lingua

Medicalizzazione della lingua

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Medical writer: cos’è cambiato con la pandemia da Covid-19? Ne parla Tiziano Cornegliani

Tra i contenuti più letti di Scrivere di salute ce n’è uno risalente a marzo 2015: l’intervista al medical writer Tiziano Cornegliani. In otto anni, l’interesse per questo articolo sembra essere costante, se non aumentato. Perché? Cosa suscita tanto interesse verso la professione del medical writer? Ho chiesto a Tiziano Cornegliani se volesse concedermi una seconda intervista per indagare il tema e lui, da professionista e persona disponibile qual è, ha subito accettato. Ne sono molto lieta.

Tiziano Cornegliani, medical writer

Tiziano Cornegliani, medical writer

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Perché consiglio il Manuale di redazione medico-scientifica

Nella mia lista degli strumenti utili per scrivere di salute ho fatto posto al Manuale di redazione medico-scientifica – Abstract, presentazioni e poster, edito da Editrice bibliografica e che adesso è lì, tra il dizionario analogico e le brochure informative prese in farmacia e negli studi medici. Il contenuto è fedele al titolo: questo libro è un vero e proprio manuale che offre indicazioni pratiche ed esempi concreti per affrontare con maggiore sicurezza i dubbi e le difficoltà che può incontrare chi si occupa di divulgazione medico-scientifica.

La copertina del Manuale di redazione medico-scientifica

La copertina del Manuale di redazione medico-scientifica

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La visita medica educa il paziente

La visita medica svolge tre azioni imprescindibili per la salute: prevenire, curare, educare. I primi due verbi non hanno bisogno di spiegazioni mentre al terzo, educare, dedico le riflessioni di questo post.

Progressi della medicina infantile. L’Histoire par L’image - Georges Chicotot, c. 1894, “Le tubage”.

Progressi della medicina infantile. L’Histoire par L’image – Georges Chicotot, c. 1894, “Le tubage”.

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Senso di dolore e sofferenza per Veronesi

Dopo la lezione di Qi qong, ieri sono tornata a casa serena e soddisfatta, così mi sono abbandonata in poltrona e, in un attimo, sono stata catturata dal dialogo tra l’illustre oncologo Prof. Umberto Veronesi e il noto teologo Vito Mancuso. I due si sono confrontati sull’interpretazione laica e religiosa del male. Riportare in questo contesto il dibattito tra Mancuso e Veronesi sarebbe estremamente riduttivo oltre che inappropriato, però voglio condividere una riflessione riguardante due parole della salute o, meglio, della sua assenza: dolore e sofferenza.

Che tempo che fa: intervista a Veronesi e Mancuso

Che tempo che fa: intervista a Veronesi e Mancuso

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Cliente, paziente, persona. Il senso delle parole in sanità

Mi piace conoscere il significato vero delle parole, quello ancorato all’etimologia e non solo quello che, per convenzione, riconosciamo in un linguaggio condiviso. Per questo mi ha soddisfatto la lettura di Cliente, paziente, persona. Il senso delle parole in sanità. Il breve libro scritto dal Dott. Marco Gaddes da Filicaia esplora la ricchezza semantica del linguaggio sanitario e rivela sfumature di senso inattese, come quelle che coinvolgono l’aspetto etico e morale della professione medica.

Cliente, paziente, persona. Il senso delle parole in sanità

Il libro del Dott. da Filicaia edito da Il pensiero scientifico editore – Collana Graffiti.

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Emorroidi. O contro il perbenismo della lingua

Questo è un post contro il perbenismo della lingua e chi mi dice che schifo, MG!
Ok, ma come scrivo emorroidi senza dirlo? Vediamo cosa si dice in rete. Continua la lettura

Science writer, storia di un amore tra scienza e poesia

Curiosando qua e là sul web, ho trovato una notizia interessante che mi è parsa calzare a pennello per Scrivere di salute: la storia di Meehan Crist, una ragazza americana Laureata in Lettere che lavora come Science writer. L’aspetto interessante è che Meehan è stata chiamata dalla Columbia University per insegnare agli scienziati come scrivere in modo chiaro, corretto e comprensibile la scienza, il frutto del loro lavoro.

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Il medicalese complica la malattia

Come anticipato ieri, dopo aver parlato della grafia dei medici,  oggi affronto il tema del medicalese, il burocratese dei dottori.

Alopecia androgenetica, iperidrosi, soggetti defedati. Cos’hanno in comune queste espressioni? Si riferiscono tutte a disturbi piuttosto diffusi ma, detti così, sembrano malattie quasi aliene. È l’effetto del medicalese, il linguaggio specialistico usato dai medici per definire le patologie in termini tecnici e, appunto, specialistici.

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